UNA MAGICA NOTTE D ESTATE. (El Sueno de una noche de San Juan - 2005)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Angel De la Cruz e Manolo Gómez
Sceneggiatura di: Angel de la Cruz e Beatriz Iso
Da una storia di: William Shakespeare
Produttori: Tarak Ben Ammar, Marina Fuentes
Produzione: Dygra Films, Appia Filmes
Animazioni: Dygra Films
Distribuzione: Medusa Film
USCITA ITALIANA: 26 Maggio 2006
Dopo "La Foresta Magica" (2001), il primo lungometraggio animato interamente realizzato in CG d'Europa, ecco ripresentarsi gli spagnoli della Dygra Films con la loro seconda produzione animata in full leight. Al timone, dopo due premi Goya (2001) e una candidatura all'Oscar (2002), ritroviamo De la Cruz e Gòmez (C.E.O. dello studios), già registi e autori del primo lungometraggio, riconfermati in tandem alla guida di una storia ispirata ad un lavoro di uno dei commediografi più celebri della storia: William Shakespeare nel suo "Sogno di una notte di mezza estate".
La storia ha le sue radici sulla leggenda che vuole protagonista il 23 giugno, giorno del solstizio d'estate, giorno in cui il mondo reale viene messo in contatto con il magico mondo popolato da streghe, folletti, fate e simili: un mondo di pace e tranquillità in cui è possibile far avverare ogni desiderio. Questa storia ha protagonista una ragazza di nome Elena, un tipo molto razionale che non crede di certo a queste fantasticherie. A crederci invece è il Duca Teseo, suo padre, un eccentrico inventore, un uomo che vive di sogni e arte, ma al momento molto malato. Sarà la giovane Elena, in compagnia di Demetrio e di tanti nuovi amici, ad andare alla ricerca di Titania, la regina delle fate e musa del padre, per restituire a quest'ultimo il sorriso. Ma il mondo delle fate, da tempo dimenticato dagli umani, è ormai cambiato e i nostri amici dovranno vedersela con un gruppo di streghe cattive e il gene dell'avidità, tra le tante cose, nella difficile ricerca della regina.
Già dalle prime immagini e dalle scelte cromatiche sembra assistere al primo lungometraggio dello studio d'animazione spagnolo. I due registi cercano in tutti i modi di guidare al meglio ogni scena ben piazzando camere e distribuendo discreti movimenti a quest'ultime per movimentare le scene, anche se qualche movimento sembra un po troppo "rigido" e poco fluido. Lo script riprende le linee guida della storia scritta dal commediografo inglese, a cui liberamente si ispira, per poi costruirci un nuovo mondo intorno, ambientato all'incirca ai nostri giorni, e in cui sono stati piazzati nuovi personaggi a corredo. Il tutto riscritto in chiave più comica che seria. Ma sono presenti ancora delle lacune a riguardo. La storia sembra, a tratti, correre troppo; si passa velocemente da una scena ad un altra disorientando lo spettatore con tagli (montaggio) un po troppo frettolosi. Ma il tutto, ricordo, è visto sotto un occhio esperto (critico); di poco valore agli occhi dello spettatore medio.
Per quanto riguarda il lato visivo la Dygra ha certamente fatto notevoli passi avanti dalla loro prima realizzazione. I modelli sono molto più definiti e complessi e stesso discorso va fatto per il reparto che si è occupato delle locazioni. Buone le simulazioni di vegetazione per le numerose scene di esterno con locazioni veramente grandi su cui far spaziare le camere. Buoni anche i lavori su vestiti e peli, anche se ad oggi, in campo animato, si è già realizzato di meglio. Un discorso a parte va fatto per le scelte di texturing; numerose le tinte uniche che portano poca varietà nelle scene e, soprattutto, basso realismo causato da un alto valore di refrazione presente nella maggior parte delle texture, con in risultato un effetto quasi plastico presente un po ovunque. Uno dei punti negativi invece è rappresentato dal reparto dedicato alle animazioni. Quasi tutti i modelli hanno movimenti un po troppo "legnosi", veramente poco fluidi. Soprattutto la protagonista, Elena, muove pochissimo gli arti inferiori e li trascina, come se portasse gonne estremamente strette. Optare per il motion capture a discapito dell'animazione in key frame in questo caso avrebbe certamente giovato, anche andrebbe fatto un altro discorso di budget a proposito.
Il lungometraggio ha delle lacune dal lato tecnico, ma solo rilevanti a confronto con altri prodotti realizzati in CG negli stessi anni (e precedenti). Un po di "impegno" maggiore da parte del reparto dedito alle animazioni non avrebbe certamente guastato. Comunque il prodotto finale non è male e molto viene coperto dai momenti comici presenti, soprattutto grazie al doppiaggio di Anna Maria Barbera e altri piccoli momenti con in scena i piccoli esseri-strumenti musicali e gaf varie. Buona la caratterizzazione dei personaggi complementari come il piccolo elfo e i prima citati strumenti musicali, che innalzano il valore finale del prodotto. In definitiva il lungometraggio risulta ottimo per un pubblico di giovanissimi e un buon passatempo di un oretta e mezza per i più grandi.
"Una Magica Notte d'Estate" ha vinto il premio Goya 2006 come miglior lungometraggio animato. Il lungometraggio, costato 8 milioni di euro, è stato proiettato in patria il 1 Luglio 2005 ed i suoi diritti di proiezione sono stati acquistati ad oggi da oltre 65 paesi nel mondo. La Dygra ha venturo i diritti d'immagine per oltre 300 gadget promozionali che riprendono i personaggi e le ambientazioni del film. Proprio come "La Foresta Magica" (2001), anche i diritti di questo lungometraggio sono stati acquistati dalla Medusa (il primo in comproprietà con LanternaMagica). In campo di doppiaggio troviamo un nome su tutti: Anna Maria Barbera che presta la sua voce a 2 personaggi nella realizzazione della versione italiana della pellicola. L'uscita nelle sale è segnata per il 26 Maggio 2006.
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(El Sueno de una noche de San Juan - 2005)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Angel De la Cruz e Manolo Gómez
Sceneggiatura di:
Angel de la Cruz e Beatriz Iso
Da una storia di:
William Shakespeare
Produttori:
Tarak Ben Ammar, Marina Fuentes
Produzione:
Dygra Films, Appia Filmes
Animazioni:
Dygra Films
Distribuzione:
Medusa Film
USCITA ITALIANA: 26 Maggio 2006
Dopo "La Foresta Magica" (2001), il primo lungometraggio animato interamente realizzato in CG d'Europa, ecco ripresentarsi gli spagnoli della Dygra Films con la loro seconda produzione animata in full leight. Al timone, dopo due premi Goya (2001) e una candidatura all'Oscar (2002), ritroviamo De la Cruz e Gòmez (C.E.O. dello studios), già registi e autori del primo lungometraggio, riconfermati in tandem alla guida di una storia ispirata ad un lavoro di uno dei commediografi più celebri della storia: William Shakespeare nel suo "Sogno di una notte di mezza estate".
La storia ha le sue radici sulla leggenda che vuole protagonista il 23 giugno, giorno del solstizio d'estate, giorno in cui il mondo reale viene messo in contatto con il magico mondo popolato da streghe, folletti, fate e simili: un mondo di pace e tranquillità in cui è possibile far avverare ogni desiderio. Questa storia ha protagonista una ragazza di nome Elena, un tipo molto razionale che non crede di certo a queste fantasticherie. A crederci invece è il Duca Teseo, suo padre, un eccentrico inventore, un uomo che vive di sogni e arte, ma al momento molto malato. Sarà la giovane Elena, in compagnia di Demetrio e di tanti nuovi amici, ad andare alla ricerca di Titania, la regina delle fate e musa del padre, per restituire a quest'ultimo il sorriso. Ma il mondo delle fate, da tempo dimenticato dagli umani, è ormai cambiato e i nostri amici dovranno vedersela con un gruppo di streghe cattive e il gene dell'avidità, tra le tante cose, nella difficile ricerca della regina.
Già dalle prime immagini e dalle scelte cromatiche sembra assistere al primo lungometraggio dello studio d'animazione spagnolo. I due registi cercano in tutti i modi di guidare al meglio ogni scena ben piazzando camere e distribuendo discreti movimenti a quest'ultime per movimentare le scene, anche se qualche movimento sembra un po troppo "rigido" e poco fluido. Lo script riprende le linee guida della storia scritta dal commediografo inglese, a cui liberamente si ispira, per poi costruirci un nuovo mondo intorno, ambientato all'incirca ai nostri giorni, e in cui sono stati piazzati nuovi personaggi a corredo. Il tutto riscritto in chiave più comica che seria. Ma sono presenti ancora delle lacune a riguardo. La storia sembra, a tratti, correre troppo; si passa velocemente da una scena ad un altra disorientando lo spettatore con tagli (montaggio) un po troppo frettolosi. Ma il tutto, ricordo, è visto sotto un occhio esperto (critico); di poco valore agli occhi dello spettatore medio.
Per quanto riguarda il lato visivo la Dygra ha certamente fatto notevoli passi avanti dalla loro prima realizzazione. I modelli sono molto più definiti e complessi e stesso discorso va fatto per il reparto che si è occupato delle locazioni. Buone le simulazioni di vegetazione per le numerose scene di esterno con locazioni veramente grandi su cui far spaziare le camere. Buoni anche i lavori su vestiti e peli, anche se ad oggi, in campo animato, si è già realizzato di meglio. Un discorso a parte va fatto per le scelte di texturing; numerose le tinte uniche che portano poca varietà nelle scene e, soprattutto, basso realismo causato da un alto valore di refrazione presente nella maggior parte delle texture, con in risultato un effetto quasi plastico presente un po ovunque. Uno dei punti negativi invece è rappresentato dal reparto dedicato alle animazioni. Quasi tutti i modelli hanno movimenti un po troppo "legnosi", veramente poco fluidi. Soprattutto la protagonista, Elena, muove pochissimo gli arti inferiori e li trascina, come se portasse gonne estremamente strette. Optare per il motion capture a discapito dell'animazione in key frame in questo caso avrebbe certamente giovato, anche andrebbe fatto un altro discorso di budget a proposito.
Il lungometraggio ha delle lacune dal lato tecnico, ma solo rilevanti a confronto con altri prodotti realizzati in CG negli stessi anni (e precedenti). Un po di "impegno" maggiore da parte del reparto dedito alle animazioni non avrebbe certamente guastato. Comunque il prodotto finale non è male e molto viene coperto dai momenti comici presenti, soprattutto grazie al doppiaggio di Anna Maria Barbera e altri piccoli momenti con in scena i piccoli esseri-strumenti musicali e gaf varie. Buona la caratterizzazione dei personaggi complementari come il piccolo elfo e i prima citati strumenti musicali, che innalzano il valore finale del prodotto. In definitiva il lungometraggio risulta ottimo per un pubblico di giovanissimi e un buon passatempo di un oretta e mezza per i più grandi.
"Una Magica Notte d'Estate" ha vinto il premio Goya 2006 come miglior lungometraggio animato. Il lungometraggio, costato 8 milioni di euro, è stato proiettato in patria il 1 Luglio 2005 ed i suoi diritti di proiezione sono stati acquistati ad oggi da oltre 65 paesi nel mondo. La Dygra ha venturo i diritti d'immagine per oltre 300 gadget promozionali che riprendono i personaggi e le ambientazioni del film. Proprio come "La Foresta Magica" (2001), anche i diritti di questo lungometraggio sono stati acquistati dalla Medusa (il primo in comproprietà con LanternaMagica). In campo di doppiaggio troviamo un nome su tutti: Anna Maria Barbera che presta la sua voce a 2 personaggi nella realizzazione della versione italiana della pellicola. L'uscita nelle sale è segnata per il 26 Maggio 2006.